24 settembre 2013


VALIDITA' DELLE CERTIFICAZIONI RILASCIATE AGLI STUDENTI CON SINDROME DI DOWN

Il 19 Settembre il MIUR ha emanato la nota Prot. n. 4902 contenente chiarimenti relativi alle certificazioni, ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 104/1992, rilasciate dai medici di base a studenti con sindrome di Down.
La Nota, dopo aver fatto riferimento all’art. 94 c. 3 della legge n. 289/2002 (Legge Finanziaria 2003) secondo cui “in considerazione del carattere specifico della disabilità intellettiva solo in parte stabile, definita ed evidente, e in particolare al fine di contribuire a prevenire la grave riduzione di autonomia di tali soggetti nella gestione delle necessità della vita quotidiana e i danni conseguenti, le persone con sindrome di Down, su richiesta corredata da presentazione del cariotipo, sono dichiarate, dalle competenti commissioni insediate presso le aziende sanitarie locali o dal proprio medico di base, in situazione di gravità ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ed esentate da ulteriori successive visite e controlli”, dispone che "le istituzioni scolastiche possono ritenere valide, ai fini scolastici e, quindi, per l’assegnazione dei docenti per le attività di sostegno, le certificazioni rilasciate dai medici di base agli alunni con sindrome di Down”.

07 luglio 2013

USR Calabria e presentazione del Piano Annuale per l’Inclusione

L'Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, con Nota Prot. AOODRCAL10000 del 2/7/2013, informa che le scuole che non hanno potuto rispettare la data del 30 giugno 2013 per la trasmissione del P.A.I., potranno elaborare il documento stesso entro il 18 luglio 2013 e inviarlo per posta o a mano entro il 24 luglio all’indirizzo: USR Calabria – Ufficio V – Via Lungomare 259 - 88100 Catanzaro Lido.
Precisa, inoltre, che i migliori P.A.I. saranno selezionati e trasmessi  alla  Direzione Generale per lo studente.

29 giugno 2013

ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (B.E.S.) E PIANO ANNUALE PER L'INCLUSIVITA' (P.A.I.)

La Nota MIUR n. 01551, del 27 giugno u.s., fornisce alcuni chiarimenti sul P.A.I. che il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione di ogni scuola (G.L.I.) deve redigere a conclusione dell’anno scolastico (ai sensi della C.M. N. 8/2013).  
La nota ribadisce che scopo del P.A.I. “è fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il P.A.I. è parte integrante. Il P.A.I., infatti, non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola per tutti e per ciascuno. Esso è prima di tutto un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all’auto-conoscenza e alla pianificazione, da sviluppare in un processo responsabile e attivo di crescita e partecipazione”.

Il Ministero sottolinea anche che “il PAI non va interpretato come un piano formativo per gli alunni con bisogni educativi speciali”, ad integrazione del POF", ma che si tratta di uno “strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, è lo sfondo ed il fondamento sul quale sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni, le linee guida per un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie”.

Il MIUR rende noto anche che verrà creata una banca dati nazionale e a tale scopo  invita gli USR a trasmettere materiali e buone pratiche alla Direzione Generale per lo Studente.
Per quanto riguarda invece i tempi per l’elaborazione del Piano, poiché si tratta di un’innovazione e considerato il sovrapporsi di vari adempimenti legati alla chiusura del corrente anno scolastico, ciascun Ufficio regionale potrà definire il proprio scadenzario tenendo conto delle esigenze del territorio.

Resta inteso che il P.A.I. non sostituisce le richieste di organico di sostegno delle scuole, che dovranno avvenire secondo le modalità definite da ciascun Ambito Territoriale.

27 giugno 2013

PIANO ANNUALE PER L'INCLUSIONE

Si comunica agli interessati che presso i locali del Centro Territoriale di Supporto di Vibo Valentia, Via S. Maria dell’Imperio, è disponibile un modello da utilizzare per la formalizzazione del Piano Annuale per l’Inclusione,  da inviare a cura di ciascuna Istituzione scolastica all’Ufficio Scolastico competente per territorio.
Per informazioni è possibile rivolgersi agli Operatori del CTSH di Vibo Valentia.

24 maggio 2013


Bisogni Educativi Speciali e Scuola Inclusiva all’IPSSCTSP “De Filippis”

Si è concluso in questi giorni il “Programma di Intervento 2012/13 del Centro Territoriale di Supporto per l’handicap di Vibo Valentia”, attuato con il contributo della Legge Regionale 27/85, art. 9 per l’integrazione scolastica degli alunni disabili.

Il programma di intervento è stato articolato in più azioni rivolte ad Operatori e Famiglie del territorio provinciale, passando attraverso informazione, formazione e consulenza di testimoni privilegiati e professionisti del settore, quali lo psicologo Dott. Alfredo Altomonte e il Prof. Flavio Fogarolo, che sono intervenuti su problematiche più che mai attuali nella scuola, come i Bisogni Educativi Speciali (BES). Gli alunni con BES sono, grazie alle ultime novità normative emanate dal Ministero dell’Istruzione, tutti quegli alunni che necessitano di speciali attenzioni nel loro percorso scolastico e tra questi anche coloro che, non avendo una certificazione di disabilità o di disturbi specifici di apprendimento (condizioni riconosciute e tutelate rispettivamente dalla legge 104/92 e dalla L.170/2010), fino ad oggi non potevano avere un piano didattico personalizzato, con obiettivi, strumenti e valutazioni pensati su misura per loro.

Quel che è risultato chiaro al termine del percorso intrapreso e delle relative azioni è che per modificare l'atteggiamento culturale sui BES occorre, non solo conoscere e prendere coscienza di cosa essi siano, ma soprattutto attivare processi empatici, di rispetto, solidarietà e inclusione.

A dover cambiare, infatti, è la percezione della condizione di disabilità e disagio ed un siffatto impegno è prioritario nella scuola, primo ambito di socializzazione extrafamiliare.

Per realizzare ciò, a cominciare dalla scuola, è necessario il coinvolgimento di personale formato, in confronto sinergico con le famiglie e con gli esperti, finalizzato alla realizzazione del processo di inclusione. Occorre, cioè, che siamo messe in campo competenze, risorse materiali e professionali eterogenee.

Ed è stato questo l’obiettivo del programma attuato, documentato e monitorato, sotto la direzione e il coordinamento del Dirigente Scolastico prof. Michele Piraino e dei referenti del CTS proff. Meli e Strano.